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Voglio un figlio ma non arriva

C’è un momento della vita di ogni donna in cui ci si rende conto di cosa è la maternità, ancora prima di diventare mamma. Più che altro ci si rende conto davvero se si vuole o no essere madri. Perché anche se tutte (o quasi) da bambine abbiamo giocato a cullare il Cicciobello, solo arrivati ad una certa età si capisce se siamo o no fatte per essere madri.

Io ho sentito questo istinto materno già da ragazza, amo immensamente i bambini e ho scelto di lavorare con loro… eppure ho anche sempre sentito che per me non sarebbe stato facile. Ancora prima di “provarci” sentivo che qualcosa in me non era del tutto perfetta… forse perché non ho mai avuto un ciclo regolare e ho scoperto a 25 anni di avere l’ovaio policistico.

Eppure, anche se ero in parte preparata, se il mio istinto me lo diceva, c’è un momento in cui si insinua nella mente il desiderio e la voglia di diventare Madri e da quel momento in poi la ragione non esiste più. Il desiderio di maternità è troppo forte, la ragione, la razionalità troppo debole.

E’ come un tarlo, che si insinua nella mente e nel corpo ed è impossibile da togliere.

Se poi si fa l’errore, come ho fatto io, di dire alla gente “ci stiamo provando ma non arriva” ecco che il tarlo diventa sempre più grande. Perché tutti (ma proprio TUTTI) hanno la soluzione al tuo problema: NON PENSARCI. Lo hanno detto anche a te, vero?

Io odiavo quella frase e ogni volta avrei voluto rispondere con una serie lunghissima di parolacce. Ditemi come si fa a non pensarci! Solo chi non ha idea di quello che si prova può dire una cosa del genere. Se solo sapessero quante volte ho cercato “soluzioni” su Google, quante volte mi sono ritrovata coi piedi all’aria dopo una rapporto, quante volte ho comprato quei test dell’ovulazione pur sapendo che non sarebbero serviti a niente e quante volte ho chiamato quel medico “guru” in fecondazione nella speranza che avesse un posticino anche per me. Ditemi come si fa a non pensare quando si desidera una cosa così ardentemente.

Quando senti che saresti una brava mamma, che potresti donare tanto amore e una splendida famiglia a questo ipotetico bimbo che però non ne vuole sapere di arrivare…

Quando ogni mese sei in ritardo e non sai mai cosa sperare: che il ritardo si prolunghi, prolungando così anche la tua speranza, o che arrivi subito il sangue e le lacrime. Quando hai fatto non so quanti test di gravidanza ed erano sempre e solo negativi… Come si fa a non pensarci quando tutto quello che fai è solo un modo per tappare il vuoto che senti dentro.

Quel vuoto che ti fa odiare tutte quelle persone che, pur sapendo che stai cercando disperatamente di diventare madri, ti chiamano per dirti “lo sai, aspettiamo un bambino!”. Per anni mi vergognavo di me stessa perché quando la gente mi diceva di aspettare un figlio io non ero affatto felice, anzi sentivo una forte rabbia salire dentro di me e sapevo perfettamente che non era l’emozione giusta per quel momento, ma era l’unica emozione che provavo. E allora via di maschera della felicità, perché in quei momenti DEVI far finta di essere felice per lei, per loro… poi ci sarà un momento, la sera, da sola, in cui potrai sfogare quella rabbia e quella frustrazione. Potrai dire al cuscino quelle parole stupide e insensate come “possibile che per tutti è così facile e per noi deve essere così difficile?”. Che poi che ne sai tu di cosa ha passato quella coppia? Magari ha sofferto tanto quanto te… ma ammettiamolo in quei momenti il dolore e la delusione sono talmente forti che non si riesce proprio ad essere comprensivi, dopotutto loro avranno un figlio, tu (io) NO!

Se anche tu senti tutto questo, se anche vorresti quel figlio che non arriva e non ce la fai più a sperare, se anche tu odi tutte le donne col pancione e poi odi te stessa per questo sentimento… beh sei nel posto giusto. Io ti capisco, io ci sono passata e anche solo a parlarne sento ancora tutto quel dolore!

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